Inutile negarlo ma, tra le metropoli del mondo, New York è stata una di quelle che di più hanno subito l’impatto della pandemia, ma che proprio per il suo dna sta reagendo positivamente e riaprendo le porte ai visitatori internazionali lo sta facendo nel migliore dei modi e e in maniera a dir poco spettacolare.
Da città che è nata per sorprendere, il quartiere di Manhatthan ha subito una trasformazione in questi mesi, cercando di mettere mano architettonicamente ad alcuni dei suoi servizi ormai non più adeguati al nuovo millennio e all’impatto crescente delle nuove tecnologie e alla luce dell’ecosostenibilità.
New York e le vie d’acqua della città
Tutti e cinque i “boroughs” di New York hanno uno stretto rapporto con le vie d’acqua che la circondano: il West Side di Manhattan e Staten Island sono bagnati dal fiume Hudson che ha il suo estuario nell’oceano presso la Lower Bay mentre l’East Side si affaccia sull’East River che condivide con Brooklyn e Queens, nonchè l’esteso Bronx.
Tutto questo contribuisce al fascino paesaggistico della città complessivamente però la rende anche una realtà molto fragile in particolare durante gli eventi climatici estremi.
Proprio per questo motivo, la città negli ultimi anni ha riqualificato ampie aree dismesse espandendosi ed estendendosi al fine di porre rimedio a quello che in realtà è un valore aggiunto sotto tutti i punti di vista.
Nascono nuove realtà e tra queste spiccano per innovazione e genio alcune delle ultime realizzazioni architettoniche che sono diventate già dei must per i visitatori internazionali quali il complesso di Hudson Yards e la nuova istallazione paesaggistica di Little Island.